Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Finalità del Comitato
Il Comitato Genitori è un organo che consente la partecipazione dei genitori nella scuola ed opera al fine di rafforzare la collaborazione fra le varie componenti scolastiche e contribuire a realizzarne la funzione di promozione civile, sociale e culturale.
Il Comitato Genitori non è un organo collegiale, ma un'associazione di fatto ed è riconosciuta dalla normativa vigente - art. 15, comma 2 del DL 297/94 ed art. 3, comma 3 del DPR 275/99 - ed ha facoltà di presentare proposte e/o formulare pareri senza che questi costituiscano vincolo per il dirigente scolastico ed il Consiglio d'Istituto.
Il Comitato Genitori non ha fini di lucro e le cariche si intendono prestate a titolo gratuito.
venerdì 28 marzo 2014
mercoledì 26 marzo 2014
I giovani e le dipendenze - Simone Feder
Sabato 22 marzo 2014, presso l'aula magna dell'Istituto Maxwell, si è svolto un incontro con il Dr. Simone Feder, della Casa del Giovane di Pavia, sul tema "I giovani e le dipendenze, in particolare quella da gioco d'azzardo".
Il video qui pubblicato offre a chi non ha potuto partecipare all'evento di ascoltare interessanti argomenti su innumerevoli (e spesso sottovalutati) pericoli che i nuovi mezzi di comunicazione possono favorire e dei quali i nostri ragazzi potrebbero essere vittime.
martedì 25 marzo 2014
Attenzione ai nuovi social. Ask.fm: la frontiera del cyberbullismo
Riceviamo
come segnalazione e volentieri cogliamo l’invito di pubblicare un articolo
apparso su Repubblica lo scorso 11 febbraio 2014.
Il
titolo dell’articolo è: “Ask.fm, il social dell'anonimato: come difendersi dalle insidie del
cyber senza volto” e tratta della divulgazione fra i giovani [soprattutto
studenti italiani] di un social spesso usato per praticare il cosiddetto
cyberbullismo.
Ask.fm: Il social delle domande al centro
delle polemiche dopo i suicidi di adolescenti in tutto il mondo. Il contenuto
non è monitorato e chi accede è esposto da subito a potenziali minacce e
insulti. Che arrivano da utenze non identificabili
di TIZIANO TONIUTTI
NASCE in Lettonia, Ask.fm, che sta per "Ask for
me" (chiedi per me). Una community particolare, assimilabile ai vari
social, ma con una caratteristica: gli utenti possono interagire in forma
anonima. E di utenti su Ask.fm ce ne sono sessanta milioni, più di tredici si
collegano quotidianamente, l'Italia è il paese che ne conta di più. Ask.fm è
tra i siti più utilizzati dai teenager, uno spazio in cui si possono porre
domande per ottenere risposte, e per rispondere, questo, sì, occorre
registrarsi. L'ingresso è vietato ai minori di 13 anni. Ma ovviamente su
internet chiunque può avere qualunque età, e a 14 anni ci si può collegare. E
come fosse niente, ricevere inviti al suicidio. E' successo a Padova, dove una ragazza di 14
anni si è lanciata dal tetto di un albergo dismesso. E' accaduto
ultimamente in Usa e in Gran Bretagna. E' accaduto a quindici ragazzi nel mondo
negli ultimi mesi.
Social
e minacce. Ask.fm funziona come sito e come
app mobile per smartphone e tablet. Si pone una domanda, senza limitazioni
tematiche, e si attende una risposta. Come altri spazi web che funzionano in
modo analogo, Ask.fm può essere vissuto come un luogo della rete utile e
funzionale. Ma può rapidamente trasformarsi in un incubo. Perché la modalità
anonima con cui è possibile interagire con altri utenti può nascondere insidie
letali, se non si è preparati a difendersi. Soprattutto se nel profilo ci sono
foto o video personali.
Chiunque può porre domande sui profili personali degli
utenti, che possono essere "seguiti" come accade su Twitter. Ma a
differenza del network del passerotto, su Ask.fm non si può sapere chi ti sta
seguendo, ma solo il numero dei follower raggiunti. Le domande possono essere
innocenti. Ma tra un "Ti piace andare al cinema?" e "Qual è il tuo
hobby preferito" può arrivare a sorpresa, anonima, una richiesta diversa:
"Hai disturbi alimentari?", "Hai mai usato droghe",
"Sei vergine?". Parole che possono aprire le porte dell'inferno
digitale. Perché su Ask.fm non c'è controllo o filtro umano a quello che viene
scritto. C'è un'avvertenza molto chiara quando ci si collega al sito: nessuno
monitora il contenuto, anche se i comportamenti illegali, diffamatori e lesivi
dell'utenza sono proibiti. Ma nonostante i deterrenti, la frequentazione di
Ask.fm è stata associata a un numero rilevante di episodi di cyberbullismo. E a
diversi suicidi di minori. Perché, come spiega la psicologa Anna Oliveiro
Ferraris, "Il cyberbullismo annichilisce le vittime". Il problema è
che utilizzando Ask.fm, si è esposti da subito a domande anonime, che sono
attivate di default. L'utente deve poi manualmente modificare
l'impostazione, per garantirsi un minimo di protezione. Messaggi come
"Ucciditi", "Prenditi un cancro", "Bevi
dell'ammoniaca" sono state segnalate dagli utenti in tutto il mondo.
Come
proteggersi. Oltre alle caratteristiche social
classiche, e quindi gli elenchi di attività in corso sul sito, il punto
centrale di Ask.fm è la pagina di profilo di ogni utente. Che ha come elemento
prominente un box in cui si possono digitare domande. Uno spazio che, se si
lascia aperto l'accesso agli utenti anonimi, può diventare presto un
ricettacolo di insulti, assalto sessuale, attacchi alla persona. Come
proteggersi?
Abolire l'anonimato su internet è un nonsenso, alla luce
delle decine di social che aprono ogni giorno e che possono potenzialmente
esporre gli adolescenti a rischi del tutto simili. Tinder, Kik, Snapchat e
altri network minori e molto usati dai ragazzi sono spazi in costante
espansione, su cui effettuare controlli di sicurezza diventa complicato. Ci
sono stati suicidi anche per post su Facebook, e dal momento ipotetico in cui
Ask.fm diventasse un sito blindato, ne aprirebbe subito un altro aperto e
anonimo, pronto ad attirare milioni di utenti. La prima mossa dovrebbe arrivare
da Ask.fm, disabilitando come impostazione base le domande anonime, che
naturalmente sono uno dei punti di maggior attrazione del sito. Ma il punto chiave
rimane l'attenzione dei genitori verso le attività dei figli. Essenziale in un
mondo in cui le identità reali e quelle digitali sono ormai una sola cosa, e i
pericoli del mondo si replicano nel dominio elettronico.
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